
“Supernatural: Viaggiando con i Winchester, tra demoni, angeli e… torte di mele”

Oggi vi porto in un viaggio epico attraverso una delle serie più longeve e amate: Supernatural. Sì, lo so, non è proprio una novità, ma ho finalmente terminato questa piccola epopea di 15 stagioni. Quindici. Non una, non cinque, ma quindici. È più di un matrimonio lungo e travagliato, ma senza la parte delle nozze e con molti più demoni, angeli, e mostri assortiti.
Per chi non la conoscesse (ma davvero?), Supernatural è la storia di Sam e Dean Winchester, due fratelli con un talento particolare per attirare guai soprannaturali. La loro vita ruota intorno a due cose fondamentali: salvare persone, cacciare mostri (è il “family business”) e mangiare quantità imbarazzanti di cibo da tavola calda. Insomma, Supernatural è un mix tra un horror, una soap opera familiare, e una pubblicità non dichiarata per le torte di mele.
Partiamo dalla vera protagonista della serie: la Chevrolet Impala del 1967. Questo capolavoro su quattro ruote è più di una macchina. È un’arma, una casa, un confessionale e, occasionalmente, una discoteca portatile (vedi Dean e il suo amore per il rock classico). Voglio dire, quante altre serie possono vantare un episodio dove l’intera trama si svolge quasi esclusivamente dentro un’auto? Esatto.
Demoni, angeli e… una lavagna per le regole?
La trama di Supernatural parte semplice: cacciamo mostri. Ma ben presto si evolve in un’epica cosmica che coinvolge demoni, angeli, profeti, Leviatani (sì, quelli biblici), streghe e, ovviamente, Lucifero in persona. Ah, e Dio. Sì, anche Lui. Ma la cosa più confusa non è tutto questo sovrannaturale, bensì le regole del gioco: “Se uccidi un demone, torna in un’altra forma?” “Un angelo può morire davvero?” “Perché tutti finiscono in un magazzino illuminato male quando muoiono?”
Io credo fermamente che i Winchester abbiano tenuto un quaderno segreto con tutte le risposte, perché senza sarebbero stati più confusi di me cercando di ricordare chi ha tradito chi nelle ultime stagioni di Game of Thrones.
Con 15 stagioni, ci sono stati alti e bassi (e alti di nuovo, perché i Winchester non mollano mai). Un minuto stai affrontando un mostro mitologico, quello dopo sei in un musical, poi c’è l’episodio in stile cartone animato con Scooby-Doo (stile Star Trek impazziti). E vogliamo parlare del loro continuo morire e tornare in vita?
Perché questa serie ha funzionato così a lungo? Merito di Dean, con il suo sarcasmo disarmante e la capacità di fare battute anche di fronte a un’apocalisse. O di Sam, con il suo moralismo e la chioma che non ha mai avuto una giornata storta. Ma soprattutto, è il rapporto tra i due fratelli che tiene tutto insieme. Litigano, si tradiscono (ok, spesso), ma alla fine tornano sempre al loro motto: “Niente viene prima della famiglia.” Insomma, sono gli Avengers con più drammi e meno spandex.
Quindici stagioni dopo: che cosa mi porto a casa?
Alla fine, Supernatural non è solo una serie. È un viaggio. Mi ha insegnato tante cose: come distinguere un demone (occhi neri, pessimo carattere), l’importanza del rock classico per esorcizzare i guai, e che un fratello sarà sempre lì per tirarti fuori dai guai… o trascinartici dentro. E ora che l’ho finita, mi sento un po’ persa. Chi salverà il mondo se non ci sono più i Winchester?
Ma tranquilli, il mondo sarà salvo ancora per un po’, grazie al mio binge-watching. Ora vado a cercare una tavola calda con una buona torta di mele e, magari, una playlist di AC/DC. Perché, come direbbe Dean, “Driver picks the music, shotgun shuts his cakehole.”
Allora, voi l’avete mai guardata? E soprattutto: team Dean o team Sam?
Voci di corridoio: forse ci sarà una nuova stagione…🤷♀️
Grazielladwan
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