Prefazione
Passai la notte a risvegliarmi tra un incubo e l’altro. Non so bene quante volte la mia testa volò, per mano sconosciuta, sulla roccia, dove c’era il corpo senza vita di Cecilia.
Ha i risvolti del più degno degli incubi questo romanzo che parte con una serie di presupposti per poi scombussolarli tutti. E trascina anche noi nel suo dedalo, ci strattona da una parte all’altra fino a confonderci totalmente, a renderci inermi a ciò che si dipana davanti ai nostri occhi.
Iniziamo la lettura credendo che ci troveremo intenti a risolvere un caso in linea di massima nella norma, ma più ci addentriamo nei suoi risvolti, più le nostre certezze si frantumano.
Comprendiamo presto che la vita degli ispettori coinvolti non ha niente di ordinario e che ci accompagneranno in un romanzo che ci farà provare le emozioni più disparate, soprattutto l’indignazione e il terrore.
Subito però ci chiediamo chi sia Ludmilla, colei che si preannuncia già nel titolo e che ci mette un po’ di tempo a farci scoprire le sue tracce. Il suo personaggio ci affascina, ci disturba. La sentiamo vicina anche quando non c’è, avvertiamo la sua presenza dietro le nostre spalle mentre leggiamo, perché piano piano diventa per noi un’ossessione.
In quanto al rapporto con il resto della classe, Ludmilla possedeva il record negativo. La chiamavano “strega” e le altre bambine avevano paura di lei. Qualcuna affermava di averla vista uccidere piccoli animali nel cortile della scuola, altre dicevano che con il suo sguardo ti ammaliava. In tutto questo io ero l’ago della bilancia fra il quieto vivere del resto della classe e fra noi due. Ovviamente l’ago girava sempre a suo favore.
L’autore è stato abilissimo nel costruire la trama di legami dei personaggi, perché tutto è collegato in un modo a dir poco incredibile. Sembra quasi che l’esistenza stia rimescolando le proprie carte, che stia giocando un po’ con le persone per farle immettere su sentieri che aveva predisposto per loro, per cambiare tutto ciò che fino ad allora credevano fosse una certezza.
Insieme a Ludmilla c’è Cecilia, la vittima innocente della narrazione. Una bambina indifesa, per la quale non possiamo che provare compassione e tenerezza, che ci cattura con la sua storia fino a farci immedesimare in quello che ha vissuto.
La sua morte va al di là di tutto ciò che l’essere umano conosce, perché sfida le leggi del mondo, ne crea altre e ci disorienta. Una morte tutta da scoprire, che mescola il macabro e il fantastico, il gusto per l’ignoto e l’horror.
L’opera diventa così pura adrenalina, ci porta a sfidare i nostri limiti e a oltrepassarli, curiosi di risolvere questo mistero così intricato e originale.
Gli incubi si impossessarono della mia mente. Sentivo odore di cadavere putrefatto, provando disgusto, a cui si aggiunse dolore. Un dolore radiante, partiva dal torace e si spandeva su tutto il corpo, così intenso da provocarmi nausea. Poi tutto quel dolore finiva e all’improvviso mi trovavo in bilico su un burrone senza fine. Vedevo solo oscurità. Un’oscurità che prendeva la forma di una creatura terrificante: un uomo malvestito, enorme, dai capelli lunghi arruffati e gli occhi rossi iniettati di sangue.
La paura è una delle emozioni più forti del romanzo perché il lettore non può non provarla assistendo a tutto ciò che accade.
E l’aspetto più interessante è che rimane possibile e fondata, proprio perché l’autore riesce a giocare con i nostri pensieri, a scavare nelle nostre paure, a dare forma a mondi immaginari in cui mai ci siamo imbattuti e che ci affascinano e terrorizzano allo stesso tempo.
La capacità di studiare la psicologia dei personaggi ma anche di anticipare la nostra è un tratto distintivo dell’opera, che gioca in anticipo sulle mosse di tutti, che comprende preventivamente le nostre reazioni per trasformarle in qualcos’altro.
E quando ci addentriamo nel cuore del romanzo non possiamo fare altro che meravigliarci per la capacità immaginativa dell’autore, per il suo talento nel mescolare esseri umani concreti ad altri più fantastici, che si imprimono nella nostra mente.
La creatività però non si limita solo a questa trama ingegnosa e strabiliante, che unisce al suo interno generi diversi, dal thriller al fantasy all’horror. I personaggi appaiono concreti e reali proprio perché sono immersi nella nostra stessa quotidianità, quella in cui non mancano dubbi lavorativi e sentimentali, quella in cui la vita muta di continuo lasciandoci persi, interdetti.
Ludmilla è solo il primo volume di una saga unica nel suo genere e che si preannuncia già indimenticabile.
Il tempo dei Malìer. Ludmilla: Vol. 1 https://amzn.eu/d/0WMR6mR
Lascia un commento