LE MASCHE DEL PIEMONTE: tra mito e magia nella tradizione popolare.

Nel cuore delle tradizioni piemontesi, le figure delle masche occupano un posto particolare, evocando immagini di mistero e antiche credenze. Queste donne, spesso descritte come streghe o guaritrici, hanno giocato un ruolo significativo nella cultura e nel folklore del Piemonte, sopravvivendo nei racconti e nelle leggende tramandate di generazione in generazione.

Le masche sono tradizionalmente descritte come donne dotate di poteri soprannaturali, capaci di influenzare gli eventi e di comunicare con il mondo spirituale. La loro figura è ambivalente: da un lato temute e associate a pratiche oscure, dall’altro rispettate e talvolta cercate per le loro capacità di guarigione e protezione contro il male. Nei piccoli villaggi piemontesi, la figura della masca era spesso quella di una donna anziana, conoscitrice di erbe e rimedi naturali, nonché di incantesimi e sortilegi.

La Masca di Canischio: Una Leggenda Vivente

Una delle figure più emblematiche è la Masca di Canischio, un personaggio leggendario originario di questo piccolo paese nel Canavese. Secondo la tradizione, la Masca di Canischio era una donna di straordinaria saggezza e potere, temuta dai suoi concittadini ma anche ricercata per risolvere problemi e malattie che la medicina tradizionale non poteva affrontare.

Il termine “Masca” pare sia di origine longobarda per indicare l’anima del morto o dal provenzale mascar, borbottare, nel senso di borbottare incantesimi. Secondo altri studiosi, il termine avrebbe origine spagnola e deriverebbe dal verbo mascar, cioè masticare o addirittura discendere dalla parola araba masakha, cioè trasformare in animale. Quest’ultima etimologia è avvallata dal fatto che le masche possono trasformarsi in animali.

Le storie raccontano di come la Masca di Canischio praticasse rituali magici, spesso nella notte, usando erbe, pozioni e formule arcane. La sua abilità nel manipolare le forze della natura e nel dialogare con gli spiriti la rendeva una figura di spicco nella comunità, nonostante la diffidenza e il timore che spesso accompagnavano la sua presenza.

La credenza nelle masche ha avuto un impatto significativo sulla cultura piemontese, influenzando usanze, festività e persino la pratica medica popolare. Le masche erano spesso al centro di racconti popolari che avevano il compito di spiegare fenomeni inspiegabili, educare la comunità sui pericoli del mondo sconosciuto e trasmettere i valori morali.

Oggi, l’interesse per le masche e per il folklore piemontese è rinnovato grazie a studi etnografici e a rievocazioni culturali che cercano di preservare queste tradizioni uniche. Eventi come le camminate nelle notti di luna piena, le rappresentazioni teatrali e le conferenze aiutano a mantenere viva la memoria di queste figure affascinanti.

In conclusione, le masche del Piemonte rappresentano una parte vitale del ricco tessuto culturale della regione, simboleggiano la connessione tra uomo e natura, e riflettono la profondità delle credenze popolari italiane. Attraverso la leggenda e la realtà, queste figure continuano a incantare, a insegnare e a ispirare, mantenendo vivo il legame con un passato misterioso e affascinante.

Grazielladwan

8 risposte a “LE MASCHE DEL PIEMONTE: tra mito e magia nella tradizione popolare.”

  1. Interessante… vorrei ribloggare, se posso

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    1. Certo, senza chiedere. Grazie

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      1. Chiedo sempre… ‘nsisa mai 😉
        Tu sei gentile, ma ci sono blogger che, nonostante abbiano lasciato attivo il pulsante “reblog” si infuriano come matti!

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      2. Che assurdità, ribloggando l’articolo è visto da più persone, mah, la gente è strana. Ma tranquillo, c’è anche chi vorrebbe farsi pagare…

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      3. Io sono molto felice che abbia ribloggato, o a questo articolo non ci sarei mai arrivato 😉.

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  2. molto interessante, grazie

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    1. Grazie a te per viaggiare insieme 💝

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