
Jack lo squartatore è uno dei più noti e misteriosi assassini seriali della storia, famoso per i suoi brutali omicidi avvenuti nel quartiere di Whitechapel, a Londra, nell’autunno del 1888. La sua identità rimane sconosciuta, nonostante le numerose indagini e le speculazioni che si sono susseguite nel corso degli anni.
Le vittime
Le vittime canoniche di Jack lo squartatore sono cinque donne, tutte prostitute, note come “le cinque di Whitechapel”. Queste donne erano:
1. Mary Ann Nichols (Polly) – trovata il 31 agosto 1888.
2. Annie Chapman – uccisa l’8 settembre 1888.
3. Elizabeth Stride – assassinata il 30 settembre 1888.
4. Catherine Eddowes – anch’essa uccisa il 30 settembre 1888, poche ore dopo Elizabeth Stride.
5. Mary Jane Kelly – uccisa l’9 novembre 1888, considerata l’ultima vittima ufficiale.
Ognuna di queste donne fu ritrovata con ferite estreme, che variavano da tagli profondi alla gola fino a mutilazioni addominali. La natura efferata di questi crimini causò un grande allarme sociale e paura tra la popolazione di Londra dell’epoca.
Le indagini su questi omicidi furono complesse e difficili. Gli investigatori dell’epoca si basavano su metodi primitivi rispetto agli standard odierni, con un uso limitato della scienza forense, che era ancora nei suoi primi stadi di sviluppo. Non esistevano tecniche moderne come l’analisi del DNA e la profilazione criminale era una disciplina non ancora formulata.
I detective si affidarono a testimonianze oculari, che spesso erano contraddittorie o poco affidabili, e alla raccolta di indizi fisici rudimentali. Le forze dell’ordine dell’epoca, come il celebre investigatore Frederick Abberline, esaminarono una serie di sospetti, ma senza mai riuscire a identificare con certezza l’assassino.
Nel corso degli anni, sono state formulate numerose teorie sull’identità di Jack lo squartatore. Alcune delle teorie più note includono sospetti come il barbiere Aaron Kosminski, il medico Sir William Gull e l’artista Walter Sickert, tra gli altri. Tuttavia, nessuna di queste ipotesi è stata mai provata con certezza, e l’identità di Jack lo squartatore rimane uno dei grandi misteri irrisolti della storia criminale.
Le vite delle vittime di Jack lo squartatore raccontano storie di difficoltà e tragedie personali che sfumano spesso in miti distorti. Per esempio, nonostante la credenza comune che tutte fossero prostitute, studi recenti hanno messo in discussione questa etichetta per alcune di esse. Mary Ann Nichols e Annie Chapman, ad esempio, non hanno prove concrete che le collegano alla prostituzione, mentre Mary Kelly era l’unica delle cinque identificata come tale al momento della sua morte [oai_citation:1,New Book Chronicles the Lives of Jack the Ripper’s Victims | Smart News|
Smithsonian Magazine](https://www.smithsonianmag.com/smart-news/new-book-chronicles-lives-jack-rippers-victims-180971646/).
Mary Ann Nichols, la prima vittima, ebbe una vita difficile, marcata da un matrimonio fallito e l’abbandono della famiglia. Dopo aver lasciato il marito, visse in una serie di rifugi temporanei e alloggi pubblici, finché non fu uccisa nel 1888 [oai_citation:2,Mary Ann Nichols, The First Victim Of Jack The Ripper](https://allthatsinteresting.com/mary-ann-nichols).
Elizabeth Stride, nata in Svezia, lavorò come domestica prima di trasferirsi a Londra dove la sua vita si fece sempre più precaria. Sfuggì a una vita di difficoltà solo per incontrare un tragico destino [oai_citation:3,The 5 Women Killed by Jack the Ripper | History Hit](https://www.historyhit.com/the-5-women-killed-by-jack-the-ripper/).
Catherine Eddowes, un’altra vittima, era una donna vivace e descritta come molto allegra e incline al canto, nonostante avesse affrontato sfide significative, tra cui la disoccupazione e la dipendenza dall’alcol [oai_citation:4,The Tragic Lives And Deaths Of Jack The Ripper’s Victims](https://www.grunge.com/190287/the-tragic-lives-and-deaths-of-jack-the-rippers-victims/). Annie Chapman aveva avuto una vita relativamente stabile prima di cadere nella disperazione causata dall’alcolismo, che alla fine la portò a vivere per strada [oai_citation:5,New Book Chronicles the Lives of Jack the Ripper’s Victims | Smart News|
Smithsonian Magazine](https://www.smithsonianmag.com/smart-news/new-book-chronicles-lives-jack-rippers-victims-180971646/).
Questi aneddoti ci ricordano che dietro le etichette poste dalle narrazioni storiche, ci sono storie umane complesse e spesso cupe, che meritano di essere raccontate con sensibilità e attenzione al contesto sociale e personale in cui queste donne hanno vissuto.
Io le voglio ricordare così ⬇️

Grazielladwan
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