
Nella notte senza luna si cela,
Un’ombra antica, mistero del buio,
La sete profonda che l’anima svela,
Nella fredda notte, il bacio del vampiro.
Occhi d’ebano, specchi dell’abisso,
Scrutano l’alba di un cuore in tempesta,
Cercando la vita, un dolce compromesso,
Un’eterna danza, anima funesta.
Le ali del corvo, nel cielo silente,
Portano segreti, desideri arcani,
Mentre i passi furtivi, nel vento assente,
Seguono il richiamo, il sangue dei mortali.
Nelle caverne del tempo, un sussurro,
Eco di un passato, memorie infrante,
Il vampiro si erge, nobile e oscuro,
Eterno viandante, senza alcuna amante.
E nella giungla dei sogni reclusi,
Dove il mito e la paura si fondono,
Si dipana il tessuto di mondi confusi,
Dove l’umano e l’eterno rispondono.
Il morso del vampiro, un sigillo profondo,
Non è solo terrore, ma il simbolo di un viaggio,
Attraverso l’inconscio, il doppio mondo,
Un invito a esplorare, nel buio, il coraggio.
Così, nel cuore della notte infinita,
Dove l’ombra e la luce si intrecciano,
Si svela la vera natura della vita,
Nell’abbraccio del vampiro, si rispecchiano.
Grazielladwan (c)
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