
La cucina è un’arte tanto antica quanto la civiltà stessa, e la ricetta più antica che conosciamo risale a circa 3.700 anni fa, dalle terre fertili della Mesopotamia, oggi conosciuta come Iraq. Si tratta di una tavoletta d’argilla incisa con caratteri cuneiformi, scoperta tra le rovine dell’antica città sumera di Nippur. Questa tavoletta ci offre uno sguardo nelle cucine degli antichi Sumeri, un popolo noto per le sue innovazioni, tra cui l’invenzione della scrittura e della birra.
La ricetta che ci è pervenuta è quella di un pane d’orzo, un alimento fondamentale per i Sumeri, che lo consumavano quotidianamente. L’orzo, resistente e facile da coltivare, era uno degli ingredienti base della loro dieta. La tavoletta descrive la preparazione di un impasto semplice, fatto con farina d’orzo, acqua, e un po’ di sale. Dopo essere stato lavorato, l’impasto veniva cotto su pietre calde o in forni di argilla.
**Epoca e Modo in cui è Giunta a Noi**
Questa ricetta risale al periodo antico della civiltà sumera, intorno al 1750 a.C., durante l’epoca di Hammurabi. La tavoletta che riporta la ricetta è stata trovata dagli archeologi nel XIX secolo, in quella che un tempo era la biblioteca di un tempio. Sopravvissuta per millenni sotto strati di sabbia e polvere, la tavoletta ci permette di esplorare non solo le abitudini alimentari dei Sumeri, ma anche l’importanza culturale e sociale del cibo nella loro società. Questo frammento di storia è conservato oggi nel Museo Archeologico di Baghdad.
**Un Assaggio di Storia**
La semplicità della ricetta è affascinante. L’idea che qualcosa di così basilare come un pezzo di pane possa attraversare i millenni e arrivare fino a noi, ci fa riflettere su come il cibo sia un legame tra passato e presente. Preparare questo pane d’orzo oggi non è solo un atto culinario, ma un vero e proprio viaggio nel tempo, un modo per connettersi con le origini della nostra civiltà.
Le tavolette sumere che riportano ricette non sono molto dettagliate nel modo in cui intendiamo oggi una ricetta, ma offrono una serie di ingredienti e passaggi di base.
Purtroppo, le tavolette di ricette sumere non forniscono istruzioni dettagliate con le misure esatte o i tempi di cottura come fanno le ricette moderne. Tuttavia, dai testi che sono stati tradotti, possiamo ottenere un’idea degli ingredienti e del procedimento di base.
Traduzione dal Sumero degli Ingredienti e Procedimento
**Ingredienti (basati su testi sumerici)**:
1. Farina d’orzo (Emeg in sumero)
2. Acqua (*A* in sumero)
3. Sale (Ninda, potrebbe riferirsi anche a pane generico)
4. Malto (Munus in sumero, usato spesso per migliorare la fermentazione)
5. Lievito naturale (non specificato, ma implicito dalla fermentazione)
**Procedimento (ricostruito dai testi e dal contesto archeologico)**:
1. Macinatura dell’orzo: Gli antichi Sumeri usavano pietre per macinare i chicchi d’orzo in farina.
2. Preparazione dell’impasto: La farina d’orzo veniva mescolata con acqua e sale. Alcuni testi suggeriscono l’aggiunta di malto, che serviva sia per dolcificare leggermente il pane che per facilitare la fermentazione naturale.
3. Fermentazione: L’impasto veniva lasciato a fermentare, sfruttando i lieviti naturali presenti nell’ambiente. Questo è simile al metodo moderno di preparazione del lievito madre.
4. Cottura: Il pane veniva cotto su pietre calde o in un forno d’argilla. Le tavolette non specificano esattamente i tempi di cottura, ma considerando le tecniche di panificazione antiche, probabilmente richiedeva diverse ore a temperature moderate.
Questa è una ricostruzione basata sulla traduzione di testi sumero-cuneiformi e sulle pratiche archeologiche e storiche conosciute. Non è una traduzione letterale, in quanto le tavolette spesso riportavano semplicemente elenchi di ingredienti o menzioni di pasti senza una descrizione dettagliata del procedimento. Quindi, gli studiosi hanno dovuto interpretare i metodi di preparazione basandosi su conoscenze generali della cultura e delle pratiche culinarie dell’epoca.
È interessante notare come la prima ricetta conosciuta al mondo, il pane d’orzo sumero, fosse di fatto vegana. In un’epoca in cui la sopravvivenza dipendeva dalla natura e dalle sue risorse più immediate, come la caccia, gli antichi Sumeri avevano già sviluppato un’arte culinaria che rispettava l’ambiente circostante. Infatti, la maggior parte del pane preparato nelle epoche antiche, conteneva sempre una parte di grasso animale.
Gli ingredienti semplici e puri come l’orzo, l’acqua e il sale, senza traccia di prodotti animali, riflettono una dieta che oggi definiremmo vegana.
Questo fatto ci ricorda che l’idea di una cucina a base vegetale non è una moda moderna, ma affonda le sue radici nella storia più antica dell’umanità. È un ritorno alle origini, a un tempo in cui il cibo era celebrato per la sua semplicità e la sua capacità di nutrire corpo e spirito con ciò che la terra offre naturalmente.
Ma non finisce qui, e per il concetto che non si butta nulla, il pane d’orzo veniva usato nella preparazione della birra.

Infatti, il pane d’orzo dei Sumeri aveva un ruolo cruciale nella produzione della birra, una delle bevande più antiche conosciute. Gli antichi Sumeri sono spesso accreditati come i primi birrai della storia, e la birra era una parte importante della loro dieta e cultura.
Il processo di produzione della birra sumera iniziava spesso con la preparazione di un tipo di pane chiamato *bappir*. Questo pane, realizzato con farina d’orzo, malto e talvolta miele (ok, non era più vegano) o datteri, veniva cotto e poi sbriciolato in acqua per iniziare la fermentazione. Il *bappir* forniva le sostanze amidacee necessarie per la fermentazione, mentre il malto agiva da agente fermentante naturale, contribuendo a convertire gli amidi in zuccheri, che poi fermentavano in alcol.
La birra sumera, quindi, non era solo una bevanda, ma un prodotto del pane stesso, rendendo il pane d’orzo una base sia per l’alimentazione che per il consumo di bevande alcoliche. Questo legame tra pane e birra dimostra quanto fossero interconnessi i processi di produzione del cibo e della bevanda nei tempi antichi, con il pane fungendo da base per una delle più antiche forme di fermentazione conosciute.
Grazielladwan (c)
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