
Anthea si trovava in piedi su una sporgenza rocciosa, osservando il vasto panorama di montagne che si stendevano sotto di lei. Lo scambiatore di mondi l’aveva portata in una nuova dimensione, diversa da un mondo sconosciuto. Questa volta, Anthea, aveva la sensazione di conoscere la storia di questa dimensione. Quelle non erano montagne normali, bensì le dimore dei lemuriani, il popolo antico e segreto che per secoli aveva abitato l’inaccessibile continente di Lemuria. Il cielo era permeato da un’energia antica e misteriosa, carico di una tensione che vibrava nell’aria. Anthea sentiva che qualcosa di oscuro stava per accadere.
Le teorie su Lemuria erano numerose: si diceva che un tempo fosse stato un vasto continente, sparito misteriosamente dal nostro mondo a causa di un cataclisma di origine temporale. I lemuriani, secondo i testi antichi, erano un popolo evoluto, in grado di manipolare il tempo e lo spazio attraverso un portale temporale. Quel portale, attivato migliaia di anni fa per sfuggire a una minaccia, aveva risucchiato l’intero continente, nascondendolo in una dimensione sospesa tra il tempo e lo spazio.
Ora, il portale stava per riaprirsi.
Anthea sapeva che se Lemuria fosse tornata sulla Terra, non lo avrebbe fatto dolcemente. Il ritorno di un intero continente avrebbe sconvolto l’ecosistema terrestre, causando terremoti, eruzioni vulcaniche e cambiamenti climatici irreversibili. Probabilmente l’estinzione umana: l’equilibrio temporale della Terra si sarebbe spezzato, generando una catastrofe di proporzioni inimmaginabili.
Si inoltrò in una delle montagne, guidata da un suono sottile, quasi un richiamo. Alla fine di un lungo corridoio scavato nella roccia, incontrò i lemuriani. Creature imponenti e luminose, i loro occhi brillavano di saggezza millenaria. Parlava la loro guida, un essere di nome Zhaleth: “Il portale temporale si sta riaprendo. Solo tu, Anthea, puoi chiuderlo. Ma non potrai farcela da sola. Hai bisogno della scienza del tuo mondo, la chiave per comprendere le stelle e la gravità che regola il tempo”.
Zhaleth le spiegò che per chiudere il portale, avrebbe dovuto combinare la loro antica conoscenza con le moderne teorie fisiche degli umani.
Dopo aver ascoltato le parole di Zhaleth, Anthea capì di non avere abbastanza conoscenze per risolvere il problema da sola. I lemuriani erano esseri antichi, padroni del tempo e dello spazio, ma le loro tecniche non potevano agire senza una comprensione moderna della fisica. Doveva trovare un modo per bilanciare l’antica saggezza con la scienza contemporanea.
Usando un dispositivo di comunicazione che aveva con sé, Anthea aprì un canale sicuro verso la Terra e contattò Jonathan Hayes, un rinomato astrofisico che studiava le anomalie gravitazionali e temporali. Hayes era uno dei pochi scienziati terrestri che Anthea conosceva e che fosse in grado di comprendere la natura complessa del portale.
Dopo aver superato un’iniziale incredulità, Hayes si mostrò curioso e pronto ad aiutare.
“Anthea, se quel portale si sta per riaprire, stai parlando di un evento che potrebbe alterare l’intero spazio-tempo terrestre. Dobbiamo agire con precisione.”
“Ho bisogno del tuo aiuto, Jonathan. I lemuriani parlano di una destabilizzazione temporale, e mi hanno fornito i cristalli delle loro montagne, che amplificano l’energia. Ma non capisco come combinare le due forze,” spiegò Anthea.
Dopo una rapida discussione, Jonathan fece alcune considerazioni. “Dovresti creare un’inversione gravitazionale, un campo abbastanza forte da spezzare la connessione temporale del portale. Quei cristalli potrebbero essere la chiave: se riesci a farli vibrare alla giusta frequenza, potresti usare la gravità stessa per contrastare il risucchio temporale.”
Anthea guardò i cristalli con una nuova consapevolezza. “Ma come trovo la frequenza giusta?”
Jonathan sorrise. “Te la invio adesso. Usa il rilevatore che hai con te per misurare l’intensità gravitazionale e collegalo ai cristalli. Se riesci a sincronizzarli, creerai un campo abbastanza potente da chiudere il portale. Ma devi fare attenzione: il campo potrebbe essere instabile. Se sbagli i calcoli, potresti accelerare la riapertura.”
Con il cuore in gola, Anthea seguì le istruzioni di Jonathan, posizionando i cristalli in punti strategici attorno al portale. I lemuriani la osservavano, pronti a intervenire se qualcosa fosse andato storto. Dopo aver ricevuto i calcoli necessari dal professore, Anthea attivò il dispositivo. Una vibrazione profonda si diffuse nell’aria, e il portale iniziò a sfarfallare, come se la sua connessione con il tempo si stesse indebolendo.
“Siamo vicini, Jonathan. Ma il campo non è ancora stabile,” disse Anthea attraverso il canale. “Cosa devo fare?”
“Devi aumentare l’energia dei cristalli. Usa le rocce della montagna come amplificatore naturale. Le stesse potrebbero contenere una risonanza gravitazionale.”
Anthea prese un respiro profondo, concentrandosi sulle montagne intorno a lei. Seguendo il consiglio di Jonathan, attivò i cristalli rimanenti, indirizzando l’energia verso le rocce circostanti. Improvvisamente, un’onda d’urto attraversò l’aria, il portale si contrasse violentemente e poi si chiuse con un fragore sordo.
Prima che il portale si chiudesse del tutto, Zhaleth si avvicinò ad Anthea e le porse un oggetto scintillante: una pietra lucida e levigata, la Roccia dell’Illusione. “Questa ti sarà utile in futuro,” disse Zhaleth. “Può alterare la percezione del tempo e dello spazio, confondendo la realtà. Ma usala con saggezza.”
Con un ultimo sussurro di energia, il portale si chiuse, lasciando Lemuria al sicuro nella sua dimensione nascosta, e la Terra libera dalla sua minaccia.
Anthea si voltò, la Roccia dell’Illusione stretta nel palmo della mano. Salutò i lemuriani e spostò la ghiera dello scambiatore.
Si trovò di nuovo a casa sua, nel suo bellissimo salotto, o almeno così appariva ai suoi occhi.
“Che fame!” Pensò mentre si dirigeva verso il frigorifero.
Dei rumori provenienti dalla porta d’ingresso, disturbarono il suo pasto.
Toc Toc ✊
Grazielladwan (c)
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