LO SCAMBIATORE DI MONDI: IL MONDO BAMBINO proseguimento

Immagine creata IA

Anthea, con il comunicatore stretto nella mano, attendeva le istruzioni di Jonathan mentre il suono incessante dei martelli e dei picconi continuava a rimbombare nelle miniere. Le sue orecchie captavano ogni minimo rumore, cercando di non attirare l’attenzione delle guardie Krogan. Jonathan, dall’altra parte del comunicatore, studiava febbrilmente il funzionamento dell’energia dei portali.

“Anthea, ho trovato qualcosa. I Krogan utilizzano delle camere di condensazione dell’energia del sale. Se riuscissi a sabotare una di queste camere, potresti causare un’interruzione momentanea del flusso di energia, creando un varco per la fuga. Ma dobbiamo essere veloci, il sistema si ripristina automaticamente in pochi minuti.”

Anthea guardò verso i bambini che scavavano senza sosta. Era un rischio enorme, ma non aveva altra scelta. Doveva liberarli, o sarebbero rimasti prigionieri in quel luogo infernale per sempre.

“Qual è il punto debole?” chiese Anthea, mentre scivolava silenziosamente attraverso i corridoi delle miniere, evitando le guardie con la destrezza che aveva affinato in tanti mondi diversi.

“Le camere si trovano vicino al cuore della miniera. Dovresti vedere delle luci verdi pulsanti; quello è il segnale del condensatore principale. Devi sovraccaricare il sistema, forse causando un corto circuito.”

Anthea seguì le indicazioni di Jonathan, cercando di mantenere la calma. Ogni passo la avvicinava al nucleo delle miniere. Passò attraverso tunnel bui, dove la polvere di sale creava un’atmosfera pesante e opprimente. Finalmente, intravide le luci verdi. Il rumore del sistema era quasi ipnotico, un ronzio profondo che sembrava vibrare attraverso le pareti della caverna.

Si avvicinò con cautela e, sfruttando le istruzioni di Jonathan, individuò i comandi del condensatore. Era una tecnologia avanzata, ma grazie al supporto di Jonathan, riuscì a trovare il modo di sovraccaricare il sistema. Con un ultimo respiro profondo, premette i comandi.

Le luci si spensero per un attimo, e un’ondata di energia percorse la miniera. Il sistema emise un sibilo acuto, e un tremore scosse il terreno.

“Ce l’ho fatta, Jonathan,” sussurrò Anthea nel comunicatore, osservando le prime crepe formarsi sulle pareti.

“Corri, Anthea, il sistema sta per ripartire!” gridò Jonathan.

Anthea scattò attraverso i tunnel, correndo a perdifiato. Doveva trovare i bambini e portarli in salvo prima che fosse troppo tardi.

Anthea correva attraverso le caverne, schivando rocce che cadevano e macchinari che esplodevano sotto la pressione dell’energia fuori controllo. Il ronzio delle miniere si era trasformato in un frastuono assordante, e i Krogan, colti di sorpresa, cercavano di ripristinare il sistema.

Arrivò all’area dove i bambini erano tenuti prigionieri. I loro volti erano scavati dalla fatica e dalla paura, le mani ferite dal lavoro incessante. Anthea si fermò per un momento, cercando di mantenere la calma, poi li chiamò.

“Venite con me, dobbiamo uscire da qui! Adesso!”

I bambini si guardarono l’un l’altro, esitanti, ma quando una parte del soffitto crollò dietro di loro, non ci furono più dubbi. Iniziarono a correre verso Anthea, seguendola nei tunnel. Il suono delle esplosioni e delle crepe nelle pareti li incitava a muoversi più velocemente.

Mentre correvano, un gruppo di guardie Krogan apparve all’improvviso davanti a loro. Anthea si preparò allo scontro, sapendo che avrebbe dovuto proteggere quei bambini a tutti i costi. Con una rapidità innaturale, prese una leva arrugginita da terra e affrontò la prima guardia. Con una mossa veloce, disarmò il Krogan, colpendolo alla testa con tutta la forza che poteva raccogliere.

“Correte! Non fermatevi!” gridò ai bambini.

I Krogan, sorpresi dalla resistenza di Anthea, iniziarono a riorganizzarsi, ma ogni secondo guadagnato era cruciale. Anthea riuscì a sopraffare altre due guardie prima che un’esplosione vicina le desse un’opportunità inaspettata. Le guardie, disorientate, si ritirarono temporaneamente, e questo le permise di spingere i bambini oltre, verso l’uscita.

Mentre correvano, Jonathan la chiamò di nuovo sul comunicatore. “Anthea, il portale verso il pianeta dei bambini si sta destabilizzando. Dobbiamo agire adesso o sarà troppo tardi!”

Anthea affrettò il passo. Vide la luce del portale in lontananza, un bagliore instabile che pulsava tra le rocce. Una volta vicino al portale, si voltò verso i bambini, che respiravano affannosamente ma non avevano mai smesso di correre.

“Attraversate il portale!” urlò, indicando la via di fuga. “Sarà la vostra unica possibilità.”

Uno dopo l’altro, i bambini attraversarono la barriera luminosa, scomparendo nell’aria rarefatta del pianeta Krogan. Le luci del portale stavano già iniziando a spegnersi, il sistema gravemente compromesso dalle azioni di Anthea.

Mentre l’ultimo bambino attraversava il portale, Anthea sentì un brivido dietro di sé. Una figura alta, imponente e avvolta in un’armatura metallica la stava osservando. Era il capo delle guardie Krogan, una figura colossale che emanava un’aura di fredda determinazione.

“Non pensavi davvero di poter scappare, vero?” disse il capo Krogan con una voce metallica e minacciosa.

Anthea si preparò per il combattimento finale, ma lei non sapeva combattere. E poi, il portale dietro di lei iniziava a chiudersi, e sapeva che il tempo era contro di lei. Se non avesse attraversato ora, sarebbe rimasta prigioniera per sempre su quel pianeta devastato.

Fece un respiro profondo e, con un balzo, attraversò il portale appena prima che si chiudesse, lasciandosi il capo Krogan alle spalle.

Dall’altra parte, Anthea crollò a terra, esausta ma vittoriosa. I bambini, ora al sicuro sul loro pianeta, si avvicinarono timidamente a lei, grati e sorpresi dalla sua forza. Ma non c’era tempo per festeggiare: anche se era riuscita a salvare i piccoli, il problema delle miniere di sale e dei Krogan rimaneva.

Riacceso il comunicatore, parlò a Jonathan. “Abbiamo fatto il primo passo, ma i Krogan non si fermeranno. Dobbiamo trovare un modo per fermare le loro operazioni minerarie e impedire che altri bambini vengano catturati.”

Jonathan, dall’altro lato, si mise subito al lavoro. “Ho già alcune idee. Il punto debole dei Krogan è il loro fabbisogno di energia. Se possiamo disattivare le miniere sul loro pianeta, potremmo mettere fine a tutto questo.”

Anthea annuì, stanca ma determinata. -Allora è lì che andremo. Dobbiamo distruggere le miniere- pensò Anthea.

Prosegue domani.

Grazielladwan (c)

2 risposte a “LO SCAMBIATORE DI MONDI: IL MONDO BAMBINO proseguimento”

  1. Seguo 🙏🐈‍⬛💖

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