
Anthea si rese conto che lo Scambiatore, una volta compiuto il suo ultimo viaggio, aveva cessato di funzionare. Il meccanismo si bloccò, come se il suo scopo fosse stato esaurito. Tentò più volte di attivarlo, puntando la ghiera o facendo girare la lancetta, ma nessun portale si aprì. Con un sospiro, capì che il suo viaggio attraverso i mondi era giunto alla fine, ma che la sua avventura non era conclusa. Jonathan, sempre al suo fianco, la osservava con attenzione. Anche lui, nonostante il suo legame con lo Scambiatore fosse stato scientifico, percepiva che vi fosse qualcosa di più profondo e antico legato a quell’oggetto.
“Devi trovare il mercante,” disse Jonathan con decisione. “È lui l’unico che può spiegarti cosa è successo.”
Anthea annuì, consapevole che Jonathan aveva ragione. Lo Scambiatore era stato un dono del misterioso mercante, un uomo di cui sapeva poco, ma che le aveva cambiato la vita. Ora, il cerchio doveva chiudersi.
Iniziarono la loro ricerca. Viaggiarono per giorni, consultando mappe antiche, seguendo voci e leggende, spostandosi da un angolo all’altro della Terra. Ogni traccia li conduceva a terre dimenticate e a città coperte dal velo del tempo, dove si raccontavano storie di uomini capaci di attraversare i mondi.
Finalmente, giunsero in un remoto villaggio di montagna, dove un’anziana donna parlò loro di uno stregone. “Lui non è un semplice mercante,” disse la donna con voce tremante. “È un custode, uno stregone antico che ha attraversato più mondi di quanti possiate immaginare. Lo Scambiatore non è mai appartenuto a te, Anthea. Era solo in custodia, in attesa di trovare un altro Essere degno di possederlo.”
Anthea e Jonathan proseguirono il loro viaggio, finché non trovarono lo stregone in una caverna nascosta tra le montagne. Il luogo era avvolto da un’aura di potere antico e misterioso. Quando si presentarono davanti allo stregone, egli li accolse con un sorriso enigmatico.
“Sapevo che saresti tornata,” disse l’uomo, con una voce profonda che riecheggiava nella grotta. “Lo Scambiatore ha compiuto il suo scopo con te. Ora è tempo di lasciarlo andare.”
Anthea gli mostrò lo Scambiatore, che brillava debolmente tra le sue mani. Il mercante lo prese delicatamente, osservandolo con occhi pieni di saggezza. “Ogni mondo che hai salvato ti ha portata qui. Hai completato il tuo viaggio, ma lo Scambiatore deve continuare a esistere. Esso non appartiene a nessuno in particolare, ma solo a chi è destinato a portarlo…per un po’.”
Jonathan, che aveva sempre osservato lo Scambiatore con il rigore dello scienziato, rimase in silenzio. C’era qualcosa di trascendentale in quel momento che persino lui non poteva spiegare con la logica.
“Allora, a chi appartiene ora?” chiese Anthea, pronta a lasciare andare ciò che per tanto tempo era stato parte di lei.
Il mercante la guardò intensamente, come se stesse scrutando non solo il suo passato, ma anche il futuro. “Non lo saprai mai. Come è stato per te, sarà il destino a decidere chi sarà il prossimo. Ogni custode dello Scambiatore ha un ruolo unico e irripetibile.”
Anthea abbassò lo sguardo, accettando la sua risposta. Sapeva che era tempo di andare avanti, di lasciare che un altro intraprendesse un viaggio attraverso i mondi. Il mercante le fece un cenno, e Anthea lasciò lo Scambiatore nelle sue mani.
“Questo è il mio dono per te,” disse lo stregone, “la libertà. Hai compiuto la tua missione, ora il tuo destino è di nuovo nelle tue mani, o forse è meglio dire: il destino è nelle vostre mani. Leggo in voi che non solo la scienza e il mistero vi ha uniti. Proseguite il vostro cammino. Amatevi.”
Anthea e Jonathan si presero per mano, salutarono il mercante e andarono verso la loro nuova avventura. La vita.
Fine
Grazielladwan (c)
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