NON È UN CADAVERE…È SOLO IN ATTESA

Episodio 8

Immagine creata con IA

L’elicottero si allontanava verso l’orizzonte, lasciando dietro di sé un silenzio carico di tensione. Il comandante Reyes osservava le rovine di Petra, il sole ormai basso nel cielo arrossava la sabbia e le antiche pietre scolpite. Aveva pochi uomini e poco tempo, ma non poteva permettere che l’alieno sfuggisse.

«Squadra Alpha, rapporto visivo?» chiese nel comunicatore.

«Tracce a nord-ovest, vicino al sentiero che porta al Siq,» rispose uno dei soldati attraverso il canale. «Movimento confermato, possibile obiettivo in fuga.»

Reyes si voltò verso il soldato con il tablet tattico. «Droni in volo, subito. Voglio un occhio su ogni angolo delle rovine.»

Il soldato annuì e attivò i droni. I piccoli dispositivi si alzarono in aria, volando silenziosi sopra le strutture millenarie. I monitor mostrarono immagini nitide: ombre lunghe e intricate, tracciati di sabbia smossa, ma ancora nessun segno di Nixar.

«Comandante,» intervenne la seconda in comando, la capitano Reyes. «Se l’alieno ha l’artefatto, potrebbe già averlo attivato. Dobbiamo presumere che il microrganismo sia in gioco.»

Reyes serrò la mascella. «Lo so. Ma non possiamo agire senza conferme. Ogni errore potrebbe costarci caro. Continuiamo con la scansione.»

Uno dei droni trasmise un’immagine che attirò l’attenzione del comandante. Un’ombra si muoveva rapidamente tra le rocce, verso una zona isolata delle rovine. Reyes indicò lo schermo. «Là! Squadra Bravo, convergete in quell’area. Dobbiamo stringere il cerchio.»

Tra le rocce, Nixar si muoveva in silenzio, sfruttando ogni angolo oscuro per mantenere l’ invisibilità . Stringeva il dispositivo per l’ invisibilità in una mano, mentre nell’altra teneva la provetta contenente il microrganismo di Borex. La sua mente lavorava febbrilmente. Sapeva di avere poco tempo prima che gli umani lo trovassero.

«La prossima fase è essenziale,» mormorò tra sé, il suo tono un misto di determinazione e inquietudine. «Non posso fallire. Per Borex, per il mio popolo.»

Raggiunse una cavità nascosta tra le rovine, un punto strategico da cui osservare i movimenti della squadra terrestre. La tecnologia umana era rozza, ma efficace. I droni volavano troppo vicini. Doveva agire in fretta.

Reyes avanzava lentamente, il fucile puntato. La comunicazione dal drone confermava la posizione del bersaglio. «Abbiamo un contatto visivo, un’ombra. Tutti in posizione. Non ingaggiate finché non dò l’ordine.»

Uno dei soldati si accovacciò accanto a lui. «Comandante, l’area è piena di caverne. Potrebbe essere una trappola.»

Reyes annuì, valutando rapidamente la situazione. «Lo so. Ma non possiamo aspettare. Se riesce ad attivare il microrganismo, perderemo ogni possibilità di fermarlo.»

Il gruppo avanzò, le armi pronte, le comunicazioni ridotte al minimo. Il vento portava un silenzio irreale, interrotto solo dal ronzio dei droni in lontananza.

Quando raggiunsero la cavità, Reyes fece cenno alla squadra di circondare l’area. Poi, con un gesto rapido, indicò al soldato accanto a lui di lanciare un piccolo dispositivo: una granata stordente.

Il dispositivo esplose con un lampo di luce e un suono assordante. Ma quando entrarono nella cavità, trovarono solo sabbia smossa e una piccola traccia che conduceva a un passaggio sotterraneo.

Reyes imprecò sottovoce. «Sta giocando con noi. Bravo, proseguite nel passaggio. Alpha, tenetevi pronti a chiudere l’uscita. Non deve scappare.»

Nixar, nascosto nell’ombra più avanti, osservava i movimenti della squadra. Il suo volto era un misto di rabbia e tristezza. «Umani… così prevedibili. Ma non capite cosa sto facendo per il vostro bene. La Terra non è pronta…voi umani non siete pronti…» Pensò stringendo con forza la provetta…

Grazielladwan (C)

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