CINEVISIONI E SOSPETTI DI TSO

Immagine creata con IA

Cari tutti,

preparatevi a salpare con me in una nuova avventura, o meglio, a sprofondare nel divano con una ciotola di popcorn e un telecomando ben saldo in mano. Ho deciso di inaugurare una rubrica sul blog che si allontana dai sentieri battuti di fantasy, fantascienza e leggende oscure, (almeno scritti da me) per approdare in un regno altrettanto magico: i film che vedo e che, per qualche insondabile motivo, mi affascinano (o mi sconvolgono).

Avviso ai naviganti: mentre i miei scritti di solito vi portano in mondi incantati e dimensioni parallele, questa rubrica vi porterà a scoprire un’altra parte di me. Una parte che, una volta svelate le mie preferenze cinematografiche, potrebbe farvi venire voglia di suggerire un bel Trattamento Sanitario Obbligatorio.

E non vi biasimo, davvero.

Locandina del film

E ora, il primo film scelto per battezzare questa rubrica: “Operazione sottoveste” (titolo originale: Operation Petticoat), una commedia del 1959 che mi ha fatto sganasciare dalle risate e riflettere su quanto l’assurdità e il genio possano convivere meravigliosamente.

“Operazione sottoveste”: Un sottomarino rosa e una dose di simpatico caos.

Un vecchio sommergibile della Marina americana, un comandante serio e rigido (interpretato dall’immancabile Cary Grant) e un ufficiale di bordo più bravo a imbrogliare che a seguire le regole (Tony Curtis): gli ingredienti di Operazione sottoveste sono una ricetta infallibile per la risata. La storia ruota attorno al tentativo di rimettere in funzione un sottomarino malconcio, il Sea Tiger, durante la Seconda Guerra Mondiale.

Sembra tutto normale (o quasi), fino a quando una serie di circostanze imprevedibili trasformano il sommergibile in un’attrazione galleggiante: un sottomarino dipinto di rosa, con un equipaggio maschile che deve convivere con un gruppo di infermiere “sopravvissute” a un naufragio.

Se la trama non vi sembra già abbastanza folle, aspettate di vedere le dinamiche tra il comandante e le infermiere, le soluzioni creative per evitare bombardamenti nemici e gli espedienti improbabili per far funzionare quel relitto galleggiante. Una commedia che unisce humor, ironia e una critica sottile agli stereotipi, tutto condito da uno stile leggero e mai fuori luogo.

Perché iniziare con “Operazione sottoveste”?

Diciamolo chiaramente: quale miglior modo di inaugurare una rubrica cinematografica se non con un film che rasenta l’assurdo e che, allo stesso tempo, regala momenti di pura genialità? È un po’ come il mio stile di scrittura: un pizzico di follia mescolato a un intento di fondo che, anche se non sempre visibile, c’è…😅

E poi, chi può resistere a Cary Grant che cerca di mantenere il controllo mentre tutto intorno a lui va a rotoli? O a Tony Curtis che trasforma ogni situazione impossibile in un’occasione per il profitto (e il caos)?

Quindi, amici lettori, preparatevi a scoprire non solo cosa guardo, ma anche il modo contorto in cui la mia mente digerisce il cinema.

Una curiosità: una delle infermiere, il tenente Colfax, è interpretata dall’attrice Marion Ross, mamma Cunningham in Happy Days.

Alla prossima visione.🎞️🍿

Grazielladwan (C)

8 risposte a “CINEVISIONI E SOSPETTI DI TSO”

  1. ps.: il sottomarino lì era nuovo 😀 affondato, tirato su dal mare e tenuto insieme con lo spago, ma nuovo 😀

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    1. Mi sfugge… se intendi quello usato nel film, probabilmente nemmeno esiste, sarà stato un modellino, e poi immagini di altri sommergibili. Nella storia, il sottomarino è destinato alla demolizione. Ma forse, non ho inteso il tuo commento. 😺

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      1. No no sottomarino vero verissimo. E’ alla demolizione a fine del film, ma quando partono è assolutamente nuovo appena varato

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      2. Vero, e avevo pure preso spunto da Wikipedia…🤦🏼‍♀️ dopo queste feste sono peggio di prima…

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      3. 😉
        ma no figurati era per dire che il film comincia con l’ultima crociera per la demolizione …
        Tra le altre cose (curiosità) l’USS Balan è di un modello che all’epoca in cui è ambientato quando lo colorano di rosa, ancora non quel modello non era varato 😛

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  2. Mai visto, ma mi hai fatto venire voglia!

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