POSTO 11 A: IL SOPRAVVISSUTO

Un nuovo racconto in capitoli per voi. Spero vi piaccia.

Posto 11A – Capitolo 1: Il volo

Immagine creata con IA

Vienna, pioggia obliqua sulle vetrate del Terminal 3. Il volo AAR 703 per Muscat annuncia l’imbarco. Ognuno porta in cabina la sua piccola tempesta. Nessuno immagina che, più in alto delle nuvole, qualcosa stia già aspettando.

L’Aeroporto Internazionale di Vienna era saturo di luci artificiali e voci metalliche. La pioggia tamburellava sui vetri come dita impazienti. Il volo AAR 703 era pronto: 212 passeggeri e un uomo al posto 11A.

Voci in cabina

Posto 22A – Sofia Maringer, 37 anni, consulente legale, fissava lo schermo nero del cellulare. Se avesse scritto “ti aspetto” io non sarei qui… Si era regalata quel viaggio come punizione e cura insieme. Magari in Oman mi accorgo di stare meglio.

Posti 18C–18D – Tommaso e Chiara Lolli, cappelli da safari e infradito. «Amò, il mare a Muscat è verde smeraldo!» risero, dividendo vino in bottiglia di plastica. Mare, selfie, niente suoceri. Finalmente.

Posto 4B – Jari Petersen, 51 anni, dirigente. Laptop aperto, inglese tradotto male in un’email d’affari. Se salta questo contratto, dodici persone a casa. Chiuse gli occhi: Non esiste fallimento, solo ritardo.

Posto 36F – Ines Zaccari, 29 anni, agente di viaggi. Sfogliava la brochure dell’Al Falak Desert Resort. Magari mi perdo. Magari non torno. Magari finalmente non devo spiegare chi sono.

Posto 11A – Elian Voras. Immobile. Mani sulle cosce. Sguardo oltre la pioggia. Non un pensiero, non un’emozione: solo attesa.


Decollo

Alle 21:37 il Dreamliner si alzò in volo. Luci attenuate, mormorii, cinghie allacciate. Una bambina pianse, una coppia litigò sottovoce, un uomo pregò senza accorgersene. Nessuno notò il nome Elian Voras sul display d’imbarco.

Quota e turbolenza

22:05. In cabina di pilotaggio una vibrazione profonda, quasi sotterranea. Il comandante strinse i comandi, gli strumenti oscillarono. Nel corridoio un trolley scivolò, colpì Ines al fianco; il vino di Tommaso schizzò sul soffitto; Sofia urlò.

Elian no. Restò fermo. Sereno. Come se sapesse.

La caduta

22:09. Il cielo si aprì e il velivolo si spezzò. Un lampo arancione tra le nuvole, poi il bosco vicino a Göksu, Turchia meridionale, si accese di rosso. I radar tacquero. La notte tornò silenziosa.

Eppure, tra le lamiere contorte, un uomo si alzò in piedi. Illeso. Solo.


Continua nel Capitolo 2…

Questo racconto è un’opera di pura invenzione. Ogni riferimento a persone, luoghi o eventi reali è puramente casuale.

Grazielladwan (C)

2 risposte a “POSTO 11 A: IL SOPRAVVISSUTO”

  1. L’ho letto tutto d’un fiato. Trovo interessante l’occhio della ‘telecamera narrativa’ che guarda i singoli passeggeri.

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    1. Grazie 🙏🏻 Attendo parere, anche negativo, alla fine del racconto. Ringrazio in anticipo 🌻

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