
Il backmasking è una tecnica di registrazione che consiste nell’inserire messaggi registrati al contrario in una traccia musicale. Quando la traccia viene riprodotta normalmente, il messaggio non può essere compreso consciamente, ma può essere ascoltato o interpretato se la traccia viene suonata al contrario. Questa tecnica ha suscitato molto interesse e controversie, soprattutto quando alcuni hanno sostenuto che potesse contenere messaggi subliminali. Ecco alcuni dei casi più famosi:

The Beatles – “Revolution 9”: Uno dei primi e più celebri esempi di backmasking, con fans e critici che sostengono di sentire frasi come “Turn me on, dead man” quando la traccia viene riprodotta al contrario, interpretata da alcuni come un riferimento alla presunta morte di Paul McCartney.

Led Zeppelin – “Stairway to Heaven”: Probabilmente il caso più famoso e discusso, con accuse che sostenevano che alcune parti del brano, se ascoltate al contrario, contenessero messaggi satanici, come “Here’s to my sweet Satan”.

Pink Floyd – “Empty Spaces”: Questo brano contiene un messaggio backmasking intenzionale. Quando viene suonato al contrario, si può udire un messaggio che dice, in parte, “Congratulations. You have just discovered the secret message”.

Electric Light Orchestra (ELO) – “Fire On High”: Poiché la band era stata precedentemente accusata di nascondere messaggi satanici nei loro brani, decisero di inserire un messaggio al contrario in “Fire On High” che dice: “The music is reversible, but time is not. Turn back! Turn back! Turn back! Turn back!”
Judas Priest – Durante un processo in cui la band fu accusata di aver influenzato negativamente due giovani attraverso messaggi subliminali nel loro brano “Better By You, Better Than Me”, fu sostenuto che ci fossero messaggi nascosti come “Do it”. La corte, tuttavia, scagionò la band da ogni accusa, stabilendo che i presunti messaggi backmasking non erano stati intenzionalmente registrati dalla band.
La questione del backmasking mescola leggenda urbana con fatti reali. Molte delle accuse di messaggi subliminali nascosti nelle canzoni attraverso il backmasking si basano su interpretazioni soggettive e talvolta su teorie del complotto senza fondamento scientifico solido. Tuttavia, ci sono casi documentati in cui artisti e gruppi musicali hanno effettivamente utilizzato questa tecnica per nascondere messaggi, scherzi o easter eggs nelle loro tracce, spesso con intenti umoristici o artistici piuttosto che maliziosi.
In conclusione, mentre l’uso del backmasking come tecnica è un fatto reale, molte delle accuse relative ai suoi presunti effetti o intenti nascosti appartengono più al regno della leggenda urbana o della speculazione. La percezione del backmasking è fortemente influenzata dal contesto culturale e dalle credenze individuali, rendendo difficile una distinzione netta tra mito e realtà in alcuni casi.
Grazielladwan
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