DEDICATO ALLE DONNE DI GAZA. 8 marzo 2024

Nella realtà di Gaza oggi, le donne, e le bambine, affrontano non solo le difficoltà derivanti da un’economia in rovina e una società patriarcale, ma anche le dirette conseguenze della violenza del conflitto prolungato che caratterizza la regione. La presenza costante del genocidio che sta compiendo Israele a Gaza sta lasciando cicatrici profonde sulla popolazione civile, con le donne che spesso si trovano in prima linea.

Le violenze subite dalle donne a Gaza a causa del conflitto includono non solo la perdita di case e cari a seguito degli attacchi, ma anche la violenza fisica e psicologica. Questa realtà è aggravata dalle incursioni e dagli scontri che vedono giornalmente i soldati israeliani coinvolti in operazioni militari all’interno della Striscia. Le relazioni tra i civili di Gaza, comprese le donne, e le forze armate israeliane sono fonte di intensa paura e trauma, con episodi di violenza che lasciano un’impronta duratura sulle vittime e sulle loro comunità.

In questo contesto di conflitto, le donne di Gaza sono costrette a confrontarsi quotidianamente con la minaccia della violenza. Questo scenario aggressivo esaspera le già precarie condizioni di vita, limitando ulteriormente l’accesso a risorse essenziali come l’acqua potabile, l’assistenza medica e l’istruzione. Le restrizioni imposte dal blocco contribuiscono a creare un ambiente in cui la violenza può proliferare, sia come conseguenza diretta degli scontri sia attraverso l’aumento della violenza domestica.

Nonostante la gravità di queste circostanze, le donne a Gaza continuano a dimostrare una resilienza straordinaria. Molte di loro sono in prima linea nel fornire supporto alle famiglie colpite dalla violenza, partecipando attivamente a iniziative di pace e riconciliazione, e lavorando per garantire la continuità dell’educazione e dei servizi sanitari nonostante le continue minacce alla sicurezza. Attraverso organizzazioni locali e internazionali, cercano di offrire sostegno psicosociale alle vittime della violenza e di lottare per i diritti delle donne e dei bambini, che sono i più vulnerabili in tempi di guerra.

La comunità internazionale ha il dovere di riconoscere e agire di fronte alle sofferenze delle donne e delle bambine a Gaza, sollecitando una risoluzione pacifica del conflitto, la creazione dello Stato di Palestina e promuovendo il rispetto dei diritti umani, questa cosa sconosciuta ad Israele, ma anche dal patriarcato maschile. È fondamentale garantire che aiuti e supporti specifici siano indirizzati a proteggere le donne dalla violenza, a promuovere la loro autonomia e a sostenere il loro ruolo cruciale nella costruzione della pace e nella ricostruzione post-conflitto.

L’impegno per la pace e la sicurezza a Gaza passa inevitabilmente dal riconoscimento delle sofferenze e delle esigenze delle sue donne, che giorno dopo giorno, nonostante tutto, continuano a lottare per un futuro migliore per sé e per le proprie famiglie.

Vi faccio conoscere due donne che non ci sono più, ma che hanno combattuto, prima contro una società vergognosamente patriarcale e poi per la loro terra, umiliata e martoriata da chi dice di essere a casa sua.

Heba Abu Nada, poetessa, scrittrice, educatrice e nutrizionista, morta il 20 ottobre 2023 sotto le bombe israeliane. Nel suo ultimo tweet scriveva così:

«La notte di Gaza è buia a parte il bagliore dei razzi, silenziosa a parte il rumore delle bombe, terrificante a parte il conforto della preghiera, nera a parte la luce dei martiri. Buonanotte, Gaza».

Molto amata dal mondo letterario arabo, si è battuta, nella sua breve vita (uccisa a 32 anni), per l’educazione a distanza, modo che poteva raggiungere donne e bambine a cui l’istruzione era negata.

Collaborava anche con Wikipedia, come editor e correttore di bozze degli articoli da pubblicare, scritti dagli utenti.

https://x.com/feminylander/status/1716888006651707572?s=46

May Sayigh (1940-2023), poetessa e attivista palestinese, è stata una delle più imponenti figure di spicco del femminismo arabo. Trasportata dall’enorme impegno per i diritti delle donne e la liberazione palestinese, è stata Segretaria Generale femminile dell’OLP e membro del Consiglio Nazionale Palestinese. Contestata dal mondo religioso, ha sempre contestato la politica di segregazione di genere di Fatah e Hamas

Scriveva:

…] Gli aerei da guerra ti scelgono, ti scoprono,
piantano dentro te la loro oscurità.
Come inizierai la storia del raccolto
da quelle ultime visioni annebbiate?
Gli aerei da guerra ti selezionano
all’inizio del sonno
alla fine del sonno.
Quante volte il cielo ti è esploso d’odio addosso?
Quante volte sei stato preso da parte?
A quanti massacri sei sopravvissuto?
Ora, raccogli tutte le ferite, rifugiandoti nella morte,
indossando sogni come ali.

Grazielladwan

5 risposte a “DEDICATO ALLE DONNE DI GAZA. 8 marzo 2024”

  1. Avatar Marilina Paduano
    Marilina Paduano

    Le donne, nelle zone di guerra, sono vittime due volte. In questo 8 marzo, non possiamo non fare il punto della situazione su questi drammatici eventi. Dobbiamo cercare il dialogo, promuovere la pace, affinché in ogni angolo di mondo, le donne siano libere di autodeterminarsi.

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    1. Grazie, amica mia, credo nel tuo percorso politico e ti sono vicino. 😘

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    1. Un altro squarcio in una brutta realtà.Grazie.

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  2. Povere donne, ancor di più…

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