Scrivi una lettera a te stesso a 100 anni.

Cara me a 100 anni,
Sono passati un bel po’ di decenni da quando ho scritto queste parole, e spero che tu stia leggendo questa lettera mentre fluttui in una sedia a gravità zero, perché ovviamente nel futuro abbiamo finalmente risolto il problema della gravità terrestre, vero? Immagino che tu abbia conservato quel senso dell’umorismo leggermente sarcastico che tanto ci ha aiutato nei momenti difficili e reso tutto più brillante nei momenti felici.
Ricordi quando eravamo una giovane infermiera? Quelle lunghe notti in ospedale, a cercare di fare la differenza nella vita delle persone, a volte con un semplice sorriso o con una parola gentile. Poi, come dimenticarlo, il nostro percorso ci ha portato a diventare scrittrici. Ah, i giorni in cui eravamo felici solo per aver venduto una copia in più del nostro ultimo libro! Spero che, ora che sei un’icona letteraria celebrata (e magari anche olografica), tu non abbia dimenticato quei piccoli grandi successi.
E il nostro caro marito! Che avventura è stata la nostra vita insieme. Tra viaggi improbabili, cene bruciate (perché, ammettiamolo, la cucina non è mai stata il nostro forte), e serate passate a ridere fino a piangere per cose che solo noi due potevamo capire. Spero che viaggiate ancora insieme, anzi me lo auguro, perché solo così posso essere arrivata ai 100 anni, magari esplorando galassie lontane o, perché no, universi paralleli. Perché se c’è qualcosa che la nostra vita insieme ci ha insegnato, è che l’amore non conosce confini, letteralmente.
Non voglio dimenticare di menzionare i nostri fantastici animali che abbiamo amato tanto. Sì, quei piccoli aiutanti della felicità che abbiamo sempre adottato e che spero ora ti facciano compagnia.
Se per caso non sono ancora all’altezza, ricordati di aggiornarne il software; sapevi che nel 2045 hanno finalmente introdotto l’opzione “comprensione emotiva avanzata”? Un vero toccasana per i pomeriggi nostalgici.
E infine, a te, splendida centenaria: spero che tu abbia mantenuto quella sete di avventura e quella curiosità che ci hanno sempre caratterizzato. Che tu continui a scrivere, a creare, a sognare. Perché, come abbiamo imparato, non è mai troppo tardi per iniziare un nuovo capitolo.
Con amore e un pizzico di malizia (perché si sa, qualche marachella ci sta sempre bene anche a 100 anni),
La tua “io” più giovane.
Grazielladwan
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