
Salem, Massachusetts – 12 agosto 1692
Nella sala soffocante del tribunale di Salem Village, l’aria è carica di tensione, paura e sussurri trattenuti. Il processo a un’altra presunta strega è in corso, e gli occhi di tutti sono puntati su un gruppo di giovani fanciulle che, in preda a tremori e convulsioni, gridano il nome della loro prossima vittima.
La scena si ripete, giorno dopo giorno: donne, uomini e perfino bambini vengono trascinati davanti alla corte, accusati di aver stretto patti con il demonio. Oggi è il turno di Martha Carrier, una vedova dal temperamento fiero, che si erge con dignità davanti ai giudici mentre le bambine accusatrici, guidate dalla dodicenne Ann Putnam Jr., si contorcono in spasmi e indicano la donna con terrore nei loro occhi sbarrati.
“Mi ha toccata! Mi ha gettato una maledizione!” urla Abigail Williams, undici anni, con la voce spezzata dalla paura. Le altre la seguono, gemendo, piangendo, accusando.
Martha Carrier alza il mento, la sua voce è ferma: “Questa è menzogna! Mai ho fatto del male a queste fanciulle, né ad altri nel villaggio!” Ma la sua protesta si perde tra le urla delle bambine e le mormorazioni del pubblico.
Giustizia o follia collettiva?
Il giudice John Hathorne, con il volto duro e impassibile, batte il pugno sul tavolo di legno grezzo. La sala si zittisce. “Silenzio!” ordina, poi si rivolge all’accusata con un tono che non lascia scampo: “Dunque, perché queste giovani dovrebbero accusarti se non per dire il vero?”
Carrier cerca di rispondere, ma le sue parole sono soffocate dal pianto delle ragazze. In fondo alla sala, alcuni uomini stringono i pugni, mentre le donne sussurrano preghiere. Il reverendo Parris osserva la scena con occhi acuti, le mani intrecciate in segno di giudizio divino.
I processi alle streghe hanno ormai preso una piega irreversibile. Dal mese di giugno, diciannove persone sono state impiccate nella radura di Gallows Hill. Tra loro c’erano donne anziane, madri di famiglia, uomini di rispetto. Perfino un uomo, Giles Corey, è stato schiacciato a morte sotto pesanti pietre per essersi rifiutato di dichiararsi colpevole.
Ma i processi continuano, senza sosta. Nessuno è al sicuro. Chiunque può essere accusato, chiunque può cadere vittima di uno sguardo sospetto o di un’accusa lanciata con troppa leggerezza.
L’intera comunità è in ginocchio
Fuori dal tribunale, il villaggio è in subbuglio. Le famiglie si chiudono in casa prima del tramonto, temendo che il prossimo nome possa essere il loro. I campi restano incolti, il commercio è ridotto al minimo: chi ha il coraggio di uscire in un mondo dove le parole di un bambino possono significare la morte?
Mentre il processo a Martha Carrier continua, ci si chiede quanto ancora durerà questo delirio. Quando finirà la sete di giustizia, e quando inizierà il pentimento?
Per oggi, Salem trattiene il fiato. Domani, potrebbe essere un altro nome a risuonare nel silenzio della corte.
Grazielladwan (C)
Fonti
•The Salem Witch Trials Documentary Archive and Transcription Project (University of Virginia)
• Massachusetts Historical Society
• Essex Institute (Salem, Massachusetts)
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