Elisabeth Barrett Browning: la donna che sfidò il dolore, la società e il destino

Elisabeth Barrett Browning non fu soltanto una poetessa vittoriana: fu una ribelle gentile, una mente luminosa costretta in un corpo fragile e una donna capace di riscrivere la propria vita contro ogni pronostico.

Un talento precoce, un destino crudele

Nata nel 1806 in una famiglia colta ma rigidamente patriarcale, Elisabeth sviluppò fin da bambina un’intelligenza rara. Studiava greco, latino, filosofia e teologia: un percorso che all’epoca era considerato sconveniente per una donna. La sua giovinezza venne però spezzata da una malattia polmonare che la rese quasi prigioniera della sua stanza.

Ma proprio da quella stanza, piena di dolore e silenzi, cominciò a scrivere le poesie che l’avrebbero resa immortale.

La fuga, l’amore e l’Italia

Il padre, Edward Barrett, era un patriarca severo che non voleva vedere i figli sposati o autonomi. Quando Elisabeth si innamorò del poeta Robert Browning, il sentimento diventò una scintilla pericolosa.

I due si sposarono in segreto nel 1846 e fuggirono in Italia, dove Elisabeth trovò finalmente la libertà e una nuova vita. Firenze divenne la sua casa del cuore: nella celebre Casa Guidi recuperò salute e ispirazione.

Una voce che cambiò la poesia (e il mondo)

Le poesie di Elisabeth non furono soltanto romantiche: furono politiche. Difendeva gli schiavi, criticava la società industriale, sosteneva il Risorgimento italiano. Parlava del dolore fisico senza veli, con una forza che nessuna donna prima di lei aveva osato mostrare.

Tra le sue opere più amate, spicca il celebre Sonetto 43, con l’incipit che attraversa i secoli:

“How do I love thee? Let me count the ways.”

La fine a Firenze

Elisabeth morì nel 1861, tra le braccia di Robert, sussurrando la parola “Beautiful”. Riposa oggi nel Cimitero degli Inglesi a Firenze, in una tomba che sembra un tempio: un omaggio perfetto per una donna che trasformò la fragilità in grandezza.

Una vita intensa, coraggiosa, poetica. E una voce che non smetterà mai di parlare.

Dal web

📚Curiosità su Elisabeth Barrett Browning📚

📝Scriveva da sdraiata📝

A causa della malattia, compose molte opere direttamente dal letto, circondata da libri e fogli. 🇮🇹Amava profondamente l’Italia.

Considerava Firenze la sua vera patria poetica. Fu una pioniera🇮🇹

⛓️‍💥Difese l’abolizione della schiavitù quando era ancora un tema scottante e impopolare⛓️‍💥

💍Il suo matrimonio fu una ribellione. Nessuno dei fratelli osò sposarsi dopo la sua fuga con Robert, per paura del padre. Il Sonetto 43 è ancora oggi uno dei testi più citati nei matrimoni di tutto il mondo💍

Sonetto 43 – Elizabeth Barrett Browning

Testo originale

How do I love thee? Let me count the ways. I love thee to the depth and breadth and height My soul can reach, when feeling out of sight For the ends of Being and ideal Grace. I love thee to the level of every day’s Most quiet need, by sun and candle-light. I love thee freely, as men strive for Right; I love thee purely, as they turn from Praise. I love thee with the passion put to use In my old griefs, and with my childhood’s faith. I love thee with a love I seemed to lose With my lost saints,—I love thee with the breath, Smiles, tears, of all my life!—and, if God choose, I shall but love thee better after death.


Versione italiana

Come ti amo? Lascia che ne conti i modi. Ti amo quanto in profondità, ampiezza e altezza La mia anima può raggiungere, quando cerca, oltre la vista, Gli estremi dell’Essere e della Grazia ideale. Ti amo fino al livello dei bisogni quotidiani, Nel momento più quieto, alla luce del sole e alla luce delle candele. Ti amo liberamente, come gli uomini lottano per ciò che è Giusto; Ti amo puramente, come si allontanano dalle Lodi. Ti amo con la passione che misi Nei miei antichi dolori, e con la fede della mia infanzia. Ti amo con un amore che sembrava perduto Con i miei santi perduti,—ti amo con il respiro, I sorrisi, le lacrime, di tutta la mia vita!—e, se Dio vorrà, Non farò che amarti ancor più dopo la morte.

Grazielladwan (C)

Una replica a “Elisabeth Barrett Browning: la donna che sfidò il dolore, la società e il destino”

  1. “Trasforma chi sei nella tua forza, e nessuno potrà farne la tua debolezza”.

    Piace a 1 persona

Scrivi una risposta a gaberricci Cancella risposta