Jordanian Women’s Union ( JWU ), è un’ organizzazione, senza fine di lucro, che nasce in Giordania nel 1945, a difesa dei diritti femminili.
Più volte nel corso della sua storia l’organizzazione viene chiusa o fatta vittima di atti di ribellione da parte degli integralisti e del Governo stesso, la chiusura nel 1974 viene attuata dal Ministero degli Interni.Per fortuna dal 1981 prosegue il suo cammino a difesa delle donne e dei loro figli. Molte sono le battaglie politiche che ha condotto e che sta ancora conducendo:
* riforma del matrimonio con la richiesta di innalzamento dell’età da 14 a 18 anni
* lotta a qualsiasi forma di discriminazione
* lotta alla riduzione in schiavitù , in particolare delle donne straniere che lavorano nelle famiglie.
Questo ultimo problema è molto diffuso in Giordania, sebbene ci siano precise leggi riguardanti i contratti di lavoro somministrati agli stranieri che prestano opera presso le famiglie. Trattandosi, in generale, di siriane o palestinesi con problemi nei permessi di soggiorno, vengono schiavizzate dalle famiglie fornitrici di lavoro sotto la minaccia della consegna alle autorità . Sono donne che non possono uscire dalle abitazioni, non viene dato loro salario, non hanno alloggio adeguato e il più delle volte il vitto è insufficiente, sono schiave!.
Dal 1999, il JWU fa un ulteriore passo da gigante instaurando ” il telefono amico “, la prima linea telefonica gratuita dove è tuttora possibile denunciare, in anonimato, violenze e abusi e avere sostegno legale e psicologico in gratuito patrocinio.
Dal 2012, cioè dall’inizio dell’oppressione siriana, l’organizzazione è impegnata nel campo profughi di Za’atari, in aiuto alle migliaia di donne che sono sole perché vedove oppure sono scappate con i figli.
Attualmente la JWU ha 13 sedi distaccate con diverse case protette e opera in altri Stati con lo scopo di cambiare la condizione femminile e tutelarne i diritti, in particolare dove il disagio riguarda le minori.