grazielladwan

Nella storia dell’umanità, ci sono episodi che, sebbene curiosi, lasciano un retrogusto amaro quando esaminati con attenzione. Uno di questi è la storia di “Miracle Mike,” il gallo senza testa che sopravvisse per 18 mesi dopo essere stato decapitato. Questo episodio, spesso raccontato con tono di meraviglia, rappresenta un inquietante capitolo di crudeltà e sfruttamento animale che merita una riflessione più critica.

#### La Storia di Miracle Mike

Nel settembre del 1945, a Fruita, Colorado, il contadino Lloyd Olsen stava preparando la cena. Decise di decapitare un gallo, come aveva fatto molte altre volte. Tuttavia, in questa occasione, l’ascia mancò la vena giugulare del gallo, lasciando intatti un orecchio e parte del cervello che controllava le funzioni basilari. Incredibilmente, il gallo non morì, ma continuò a camminare e a comportarsi quasi normalmente, pur essendo privo della testa.

Lloyd e sua moglie Clara si accorsero rapidamente del fenomeno e decisero di non porre fine alle sofferenze dell’animale. Al contrario, videro un’opportunità per guadagnare. Iniziò così la tournée di Miracle Mike, che divenne un’attrazione nelle fiere e negli spettacoli itineranti in tutto il paese. La coppia di contadini guadagnava fino a $4,500 al mese, una somma considerevole per l’epoca.

#### Una Vergogna Umana

La storia di Miracle Mike è spesso raccontata con un misto di stupore e divertimento, ma dietro questa narrazione si cela una realtà di sfruttamento e crudeltà. Mike non era un miracolo, ma una vittima di una cultura che spesso vede gli animali come semplici oggetti da usare per profitto o intrattenimento.

Per sopravvivere, Mike veniva nutrito e idratato con una pipetta direttamente nell’esofago. Questo trattamento non era affatto naturale e implicava un costante stato di sofferenza per l’animale. La sua condizione era mantenuta artificialmente, prolungando una vita che era, a tutti gli effetti, un’esistenza di sofferenza e sfruttamento.

#### Un Appunto Animalista

La storia di Mike ci ricorda quanto sia importante riflettere sul nostro rapporto con gli animali. Utilizzare un animale in tali condizioni per il proprio profitto non solo solleva questioni etiche, ma riflette anche una mancanza di empatia e rispetto per la vita non umana.

Gli animali non sono oggetti né attrazioni. Sono esseri senzienti che meritano rispetto e una vita dignitosa. La scienza moderna ha dimostrato che molti animali provano dolore, stress e paura. Trattarli con crudeltà o indifferenza è un atto di barbarie che non dovrebbe avere posto nella nostra società.

La storia di Miracle Mike dovrebbe servire come monito più che come curiosità. È un episodio che mette in luce la capacità dell’uomo di essere crudele e sfruttatore quando vede un’opportunità di guadagno. Dovremmo usare questa storia per riflettere sui nostri comportamenti e promuovere un trattamento più rispettoso e compassionevole degli animali. Solo così potremo sperare di costruire una società più etica e giusta, non solo per gli esseri umani ma per tutte le forme di vita con cui condividiamo il pianeta.

E invece…

Grazielladwan (c)