
Il rilascio delle colombe durante i matrimoni è spesso visto come un simbolo di pace, amore e purezza. Tuttavia, dietro questa pratica apparentemente innocente si nasconde una realtà oscura che rappresenta un’altra vergogna umana. Questo atto, utilizzato per guadagnare qualche soldo e regalare un momento di felicità a due persone, spesso ignare delle conseguenze, porta con sé un’enorme sofferenza per questi uccelli.
La Triste Verità
Le colombe utilizzate per questi eventi non sono gli animali selvatici che vediamo nei parchi. Sono spesso allevate in cattività e non sono addestrate a ritornare a casa. Quando vengono rilasciate, molte di loro si trovano disorientate, incapaci di trovare cibo o rifugio, e finiscono per morire di fame o essere predate. Il loro “primo e ultimo volo” è spesso una condanna a morte.
L’Industria delle Colombe
Questo business sfrutta l’ignoranza e la superficialità delle persone che cercano un evento memorabile per il loro giorno speciale. Gli allevatori vendono o noleggiano le colombe senza alcuna considerazione per il loro benessere. Le colombe, spesso trasportate in condizioni inadeguate, vengono rilasciate in ambienti sconosciuti, dove le loro possibilità di sopravvivenza sono minime.
Oltre alla sofferenza degli uccelli, questa pratica ha anche un impatto negativo sull’ambiente. Le colombe rilasciate possono trasmettere malattie agli uccelli selvatici e alterare l’ecosistema locale. Inoltre, l’idea stessa di utilizzare animali per uno spettacolo effimero riflette una mancanza di rispetto per la vita e per la natura.
Il rilascio delle colombe ai matrimoni è una pratica che dovrebbe essere abolita. È un esempio di come il desiderio di spettacolo e la mancanza di consapevolezza possano portare a comportamenti crudeli e irresponsabili. È tempo che le persone comprendano il vero costo di queste tradizioni e scelgano di celebrare il loro amore in modo che rispetti tutte le forme di vita. Il primo e ultimo volo delle colombe dovrebbe essere ricordato non come un simbolo di amore, ma come un promemoria della necessità di maggiore compassione e consapevolezza nelle nostre celebrazioni.
Grazielladwan (c)
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