EID AL-FITR DIARIO DI UNA VACANZA

Presa la decisione di passare le festività di fine Ramadan in Giordania assieme alla famiglia di mio marito, ecco pronto il biglietto aereo.
Partenza da Milano Malpensa con biglietto in business class, ottenuto dopo la cessione di migliaia di miglia accumulate con viaggi precedenti e grazie ad un contratto gas e luce…
Al check-in mi danno, con il biglietto anche l’invito alla sala di attesa business ( la lounge ). Trattasi di una sala climatizzata, dove si può anche fumare, perché ai viaggiatori di business il fumo non nuoce, una serie di piatti con ogni ben di Dio accuratamente presentati, brioches calde, frutta, spremute, cialde di caffè… Tutto, ma proprio tutto per rendere piacevole l’attesa al viaggiatore di business…
Salita in aereo uno steward premuroso mi prende il bagaglio a mano e lo deposita nella cappelliera, mentre una hostess mi porge una salvietta umidificata, profumata e bollente per pulirmi le mani. Mi accomodo in una enorme poltrona dotata di ogni comando automatico, ho voglia di giocarci, ma cerco di fare la seria. Mi servono subito una spremuta e finalmente si decolla.
Menù alla mano noto che la giornata è dedicata alle specialità siciliane, ma io viaggio con la compagnia giordana????? Mi aspettavo un inizio all’insegna di cibo arabo e invece…
Il mio pranzo inizia con formaggio caprino adagiato su una fetta di arancia candita, una delizia , veramente degna del miglior ristorante, eppure mi trovo a bordo di un aereo.
Di primo scelgo la pasta al pesto di pistacchi, anche questa, non so come, cotta al dente, non prendo il secondo e passo al dolce, una morbidissima brioches con la granita, nel miglior stile siciliano. Il tutto annaffiato da champagne Cristal, freddo al punto giusto.
Insomma io da qui non ci scendo più , non voglio tornare con i piedi a terra!!!!
Faccio qualche giochino con i comandi, mi metto in posizione ” zzzzz”, c’è scritto così ! E mi addormento .
All’uscita dell’aeroporto mio cognato con moglie e figlie mi aspettano. Inizia la mia festa.PRIMO GIORNO DELL’ EID ( festa )
Oggi sveglia alle 6:30 perché ho promesso alle mie nipoti di andare con loro in moschea a vedere l’apertura della festa, anzi data la quantità di persone, la funzione viene fatta alla scuola del quartiere. Nonostante gli anni che vengo in questo paese, è la prima volta che partecipo ad una funzione religiosa, sono parecchio impacciata e non so cosa fare, per fortuna mi vengono incontro le mie nipoti che mi fanno sedere su un tappeto e mi dicono di stare li tranquilla, tanto tutti sanno che non sono musulmana, ma voglio solo vedere la funzione.
Oggi, essendo un giorno di festa, il vestito diventa importante, gli uomini sono in giacca e cravatta e le donne avvolte nelle loro ” abbaie ” ( classico soprabito lungo di diversi colori portato dalle donne musulmane ) più belle.
All’ingresso viene consegnata ad ognuno una caramella con attaccato un foglietto con scritta una lode a Dio.
La veduta è magnifica, centinaia di abiti e teste colorate, fanno sembrare il cortile della scuola una tavolozza da pittore.
I bambini nei luoghi di preghiera possono scorrazzare a loro piacimento, nessuno si sogna di intimare loro il silenzio , un musulmano per pregare non ha bisogno di ascoltare ciò che gli sta attorno , ne tanto meno di vedere , perciò una serie di piccole pesti vestite a festa, corrono tra le fila, precise, di donne che stanno pregando, senza essere disturbati da nessuno. Il risultato? Tutti a guardare me, che nonostante il mio vestito da perfetta musulmana, non la bevono e capiscono che sono straniera.
In questa giornata, l’usanza vuole che i maschi di famiglia visitino le donne : sorelle, nipoti e zie.
Finita la preghiera di inizio festa e dopo una abbondante colazione i maschi si preparano per la massacrante giornata, dovranno andare di casa in casa a porgere gli auguri, dipende quante sorelle hanno loro, quante ne ha la loro mamma e quante il loro papà e per finire quanti hanno figlie sposate. Vi dico solo che i fratelli di mio marito sono partiti questa mattina alle 10 per tornare questa sera alle 21, undici ore di visita tra una casa e l’altra, mi dice mio cognato di aver bevuto circa 15 caffè , assaggiato qualche succo di frutta, dapprima mangiato una varietà di dolci per poi finire di metterli in tasca…credeteci diventa una tragedia. Dico io : – ma chi ve lo fa fare?-
– l’usanza, non vogliamo perdere tutto come voi in occidente, anche se non sarà così perché i giovani non lo vogliono più fare, ci proviamo, noi generazione di mezzo continuiamo a mantenere vivi gli usi dei nostri genitori- così mi ha risposto mio cognato.
Caspita, ha pure ragione! Ricordo mia nonna che prima di ogni festa, con il treno andava a fare visita ai suoi fratelli e ai cognati e raccontava, ne più e ne meno, le stesse cose che fanno qui.
Quindi riepilogando, gli uomini sono tutti fuori a visitare le donne di famiglia, di conseguenza noi stiamo a casa a ricevere gli uomini.
Ad ogni gruppo di maschi che ci fanno visita viene servito:
subito un bicchiere di acqua, fuori ci sono 40 gradi…
Un caffè accompagnato da dolci
Una bibita servita con cioccolatini
Ogni tipo di frutta secca sempre a disposizione.
Pausa pranzo alle 15 circa per degustare uno squisito Mansaf ( trovate spiegazione e ricetta sul blog ) e poi si prosegue.
Giornata intensa, ma davvero interessante, anche perché il centro dell’attenzione sono stata proprio io, la moglie del fratello maggiore, straniera, che decide di passare le feste con la famiglia. Da sola. Mio marito è a casa, lui ha da lavorare, ma proprio non si sogna di subire una festa famigliare così intensa.
Sono le 9 di sera, i maschi stanno rientrando, ora ci aspetta una merenda pre-nanna e poi tutti a dormire!!!
Vi do appuntamento a domani per il secondo giorno di festa.

Pubblicato da grazielladwan

Sono animalista, antispecista e mi batto per diritti animali e umani.

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