Voglio ricordare Marius così, evito immagini strazianti del suo corpo sezionato per essere diventato cibo per gli altri animali dello zoo o bio parco che voglia chiamarsi.
Marius era un cucciolo di giraffa, 18 mesi, la sua unica colpa è stata quella di essere nato in un momento di sovraffollamento, sì avete capito bene!
Nei bio parchi, quei posti, secondo lo standard umano, in cui vivono animali in libertà e dove portare i bambini a fare una gita istruttiva e culturale, niente altro sono che zoo dove le gabbie sono state sostituite da recinti di legno,a volte fosse profonde, altre volte ancora da palizzate in acciaio, loro, gli animali vengono selezionati, a volte sezionati. La libertà, vi dico subito che non esiste. Ma tralasciando la solita tiritera contro questi centri di detenzione, iniziamo a capire come agiscono le menti eccelse che ci lavorano.
Gli animali vengono deportati dai luoghi di origine, dove è vero che rischiano comunque la vita, ma quella che vivono è libera, è a casa loro con i loro simili, ma niente, un giorno la sfortuna farà loro incontrare un primate che li accompagnerà in un viaggio senza ritorno.
Quanti film fanno vedere ai bambini, ma anche agli adulti, che gli animali proprio non vogliono saperne di ritornare al loro habitat, stanno bene tra grattacieli, traffico, smog, in mostra ai milioni di spettatori…imparano anche a fare gli attori!
Devo fare uno sforzo per non dilungarmi, specie in argomenti che non voglio trattare, è difficile credetemi…
Il punto è che una volta giunti nei vari bio parchi, gli animali vengono lasciati fra loro in completa libertà, mi spiego di fare cosa…già, perché poi intervengono gli scienziati che ne studiano il comportamento, ma poi arrivano anche quelli che ne studiano i DNA. Pare proprio che uno di questi geni, studiando il DNA del povero Marius abbia notato un’anomalia, ma non si è capito bene né quale tipo, né quali problemi avrebbe potuto avere l’animale. Una cosa è stata certa al “Dio” direttore scientifico, in momenti di ristrettezze economiche, Marius è un danno: non ci sono gabbie disponibili e il piccolo sta crescendo, non ci sono soldi e lui mangia…insomma, questo cucciolo non ha diritto a vivere. Allora il “Dio” direttore scientifico decide che dopo diciotto mesi di dispendio economico la giraffa deve morire e subito.
Non bisogna dare modo a nessuno di interferire nel disegno che il “Dio” direttore scientifico ha deciso.
Per dimostrare al mondo chi comanda, l’esecuzione di questo cucciolo, avverrà in pubblico, tra le telecamere e gli applausi dei bambini…avete capito bene, bambini. Ma non finirà così e per dimostrare che di questi tempi nulla si butta, le tenere carni di Marius verranno date ai leoni che per un giorno potranno mangiare senza farci spendere soldi.
Tutto è avvenuto secondo il suo volere.
A questo punto mi chiedo: ” ma quando l’uomo si atteggia a Dio questo non è segno di arroganza? Di un’arroganza che a tutto può sembrare fuorché a Dio, sì perché mentre Dio è così caritatevole da continuare a farci vivere nonostante i nostri peccati, l’uomo non consente ad un cucciolo, senza peccato di sopravvivere perché appartenente ad specie, secondo lui, inferiore, gli animali.
Pensateci tutti quanti, non inorridite solo difronte a questo caso, semplicemente perché portato a conoscenza dai mass media, informatevi di quanti altri cuccioli fanno la stessa fine, in maniera più astuta, convincetevi che i bio parchi non sono altro che luoghi di prigionia, aiutate gli animali a stare nei loro habitat naturali, non spendete soldi per comprare i biglietti d’ingresso e soprattutto insegnate ai vostri figli che tutti hanno diritto a vivere, anche gli animali.
In omaggio al povero Marius, cucciolo di giraffa selvaggiamente soppresso per sovraffollamento. Ora sei con Dio, quello vero!