Questa volta Giuha è alle prese con un suo omonimo di campagna che vuole conoscerlo per mettere alla prova la sua furbizia, come andrà a finire?
3 PERSONAGGI:
Giuha di campagna (lo sciocco)
Giuha di città (il furbo)
Passante
Si narra che un tempo c’erano due Giuha, uno di campagna e uno di città. Giuha di campagna (lo sciocco) aveva tanto sentito parlare di Giuha di città (il furbo) che un giorno decise di andare in città per fare la sua conoscenza.
Una volta arrivato , incontrò un uomo che se ne stava appoggiato a un muro.
— Benvenuto e bene arrivato! disse l’uomo a Giuha di campagna. – Cosa ti ha portato tra noi straniero?
– Sono venuto per conoscere Giuha che porta il mio stesso nome,
voglio vedere se è proprio furbo come dicono. Sai per caso dov’è? –
-Sei fortunato -rispose l’uomo.
-È un mio buon amico e se vuoi posso andarlo a chiamare. Tu, però, dovresti farmi il piacere di reggere il muro finché non torno, altrimenti cade -.
Giuha di campagna fu ben contento di accettare e rimase là a reggere il muro, mentre l’altro se ne andava.
Arrivò l’ora di pranzo, e l’uomo non era tornato.
Venne l’ora del riposo pomeridiano e dell’uomo neppure l’ombra. Si fece buio e niente: Giuha di campagna era ancora lì che sosteneva il muro.
A un certo punto un vecchio, che gli era passato davanti più di una volta si fermò e disse:
— È da stamattina che te ne stai fermo contro il muro, straniero. Potresti spiegarmi perché? Sto aspettando Giuha — rispose Giuha di campagna: un uomo mi ha detto di reggere il muro mentre lui andava a chiamarlo -E com’era quell’ uomo? — chiese il vecchio, sempre più curioso.
– Era fatto ..- e ne seguì la descrizione.
-Povero sciocco, quello era Giuha in persona! -disse il vecchio e se ne andò ridendo.
A Giuha di campagna non restò altro che tornarsene a casa: ormai l’aveva capito, che Giuha della città era furbo per davvero.